25 Marzo 2024

SAM e ASPMI scrivono allo Stato Maggiore dell’Esercito in merito alla Circolare sui trasferimenti: è arrivato il momento di parlare seriamente della problematica dell’invecchiamento del personale e di un welfare adeguato alle esigenze familiari dei militari

Nella missiva inviata allo Stato Maggiore, ASPMI e SAM, pur apprezzando alcune modifiche all’impianto della circolare sui trasferimenti ordinari, vogliono esprimere le proprie perplessità su alcune questioni riguardanti la stessa.

Abbiamo notato molte sperequazioni tra il personale anziano e il personale giovane, sicuramente dettate da una volontaria e responsabile decisione di non “invecchiare” reparti che hanno esigenze operative molto importanti.

Infatti la circolare, improntata sulle esigenze funzionali della Forza Armata, le coniuga in minima parte con quelle della famiglia.

Certo è indubbio che le esigenze di Forza Armata, ancor di più in un momento storico come quello attuale, hanno priorità rispetto alle aspettative che il personale ripone annualmente nei trasferimenti, ma serve chiarezza perché, diversamente, si rischia di disattendere anche quelle aspettative che il tempo ha reso legittime in quanto consuetudinarie. Ci sono, ad esempio, tanti colleghi che per anni non hanno avanzato domanda di trasferimento con l’obiettivo di accumulare un punteggio “idoneo” per un trasferimento alla latitudine gradita e che allo stato dei fatti, in assenza di un riconoscimento tangibile atto a valorizzare l’anzianità di reparto, si trovano ad essere ingiustamente penalizzati.

Serve pertanto informazione in primis!

La circolare ha regole precise e attagliate ad un Sistema Difesa che deve ottemperare alle esigenze a cui è chiamato e, per tale ragione, i criteri, i contrappesi, i determinati incarichi ed i specifici punteggi, non verranno mai compresi dal personale poiché è molto difficile guardare oltre, quando ogni mese bisogna affrontare le problematiche della vita familiare, lontano dai propri affetti.

Riteniamo non più procrastinabile affrontare il problema dell’invecchiamento del personale mettendolo a sistema con la Specificità Militare. È giunto il momento di iniziare a riempire di contenuti l’art.19 della legge 183/2010.

Non si può pretendere di sanare la problematica della famiglia militare con una circolare di Forza Armata. Servono norme a tutela che garantiscano al militare il giusto welfare al fine di poter garantire la funzionalità dello strumento. Poiché la vera funzionalità è garantita dal benessere del personale militare che non deve operare nella frustrante speranza “annuale” di un possibile trasferimento .

ASPMI e SAM, anche su questi temi hanno deciso di non cadere al gioco facile del becero populismo senza scrupoli, in quanto associazioni a carattere sindacale rappresentative del personale dell’Esercito, sono sin d’ora disponibili a instaurare un dialogo nell’interesse del personale che sono chiamate a rappresentare.

Comunicato Trasferimenti ASPMI_SAM 

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