20 Novembre 2019

La Tutela del Personale e delle Vittime

L’evento di sabato 16 novembre, organizzato dal S.A.M. – Sindacato Autonomo dei Militari a Verona, è stato un incontro di competenze ed esperienze multidisciplinari che ha aperto importanti orizzonti in termini di tutela del personale, sia sul piano giuridico sia riguardo alle dinamiche assistenziali: un viaggio tematico attraverso proposte normative, disciplina vigente e giurisprudenza con un approfondimento tecnico dedicato alla psicologia del trauma.

Carmine Mazzarella, Presidente Nazionale del SAM ha mostrato l’evoluzione dell’impianto normativo in termini di diritti sindacali con la storica sentenza nr. 120/2018 della Corte Costituzionale e alcune proposte avanzate dal SAM in IV Commissione Difesa, tra cui quella di eliminare dalla PDL 875-A la limitazione circa il divieto di trattazione, a priori, delle materie concernenti l’impiego del personale, il settore logistico e l’ordinamento. L’analisi di due macroaree di problemi, quelle a carattere generale e non, ha permesso di chiarire l’operatività del sindacato rilevando l’importanza di tre elementi indispensabili per rendere lo strumento sindacale efficace fin da subito: conoscenza, numero d’iscritti e partecipazione attiva.

L’intervento è terminato chiedendo alla platea, composta principalmente da militari dell’ente in cui ha prestato servizio per quasi 10 anni, l’8° Reggimento Genio Guastatori Paracadutisti, una riflessione in merito al testo presente in determinati punti delle sconosciute Linee guida IGESAN per la gestione dei disturbi mentali connessi con lo stress traumatico in missioni operative fuori area (ed. 2015) diramate a seguito della pubblicazione delle DSM5 (manuale di riferimento internazionale per la diagnosi nosografica dei disturbi mentali), tra cui la definizione dell’acronimo PTE (Potentially Traumatic Event) e il supporto, in fase predeployment, a favore dei familiari dei militari da impiegare all’estero.

In seguito l’Avv. Leonardo Bitti, esperto in diritto militare, Presidente dell’associazione Movimento2Stellette ed ex Volontario in Servizio Permanente dell’Esercito Italiano, ha esposto diverse problematiche, attagliate a casi concreti, riguardanti lo stress lavoro correlato, in termini di equità e politiche d’impiego. Il suo breve ma incisivo approfondimento sullo status militis, ha permesso di far luce sulle oggettive difficoltà, viste le politiche attuali, circa una reale forma di conciliazione tra quest’ultimo e la vita privata evidenziando l’imprescindibile centralità che la risorsa umana merita in un comparto che ambisce all’efficienza.

Interessante e innovativo, anche nella sua semplicità, è stato il progetto promosso dal Dott. Antonio Antonaci, medico di base e membro dell’Accademia Italiana Scienze Polizia Investigativa e Scientifica, con riferimento alla figura dello psicologo all’interno dello studio del medico di base, luogo in cui il rapporto medico-paziente arriva all’apice della fiducia e della confidenzialità.

I lavori sono proseguiti con l’esposizione dell’ On. Tatiana Basilio, Presidente Laran e membro della IV Commissione Difesa della scorsa legislatura, e del Prof. Giovanni Costanza, docente della Scuola di Specializzazione in psicologia clinica de “La Sapienza”, della Risoluzione n. 8-2008 concernente iniziative per incrementare il bacino della riserva selezionata con figure professionali specializzate in ambito psicologico-sanitario, seguito da uno studio sulla necessità di un miglioramento della qualità della vita lavorativa a fronte di un palese malessere organizzativo.

A seguire, il collegamento via Skype con la Dottoressa Elisabetta Trenta, ha permesso di rimarcare la centralità e l’importanza della risorsa umana nell’asset militare. La Trenta spiega come, durante il suo mandato, sia partita dai risultati della Commissione Scanu per arrivare ad una Proposta di Legge atta a garantire le più ampie tutele al personale del Comparto affetto da infermità riconosciute dipendenti da causa di servizio. Ha esposto, in tal senso, la modifica alla L. 407/98 al fine di introdurre la distinzione tra l’invalidità giudicata suscettibile di miglioramento e non, prevedendo per la prima un assegno per una durata non inferiore a due anni, per la seconda un assegno senza limiti di tempo. Ma la rivoluzione di questa PDL, ha proseguito, sta nell’inversione dell’onere della prova: non è più il militare a dover dimostrare di essersi ammalato per colpa della Difesa ma, viceversa, è la Difesa a dover dimostrare di aver adottato tutte le misure previste a tutela del suo operatore.

E’ toccato poi a Mirko Schio, Presidente di Fervicredo Onlus, associazione attiva da oltre 20 anni a favore dei diritti delle Vittime, mostrare l’evoluzione legislativa dalla L. 629/1973 fino alla L. 206/2004, per poi concludere con la giurisprudenza della Cassazione (S.U. 2330/16). Schio ha chiaramente dimostrato come il legislatore non sia ancora riuscito ad elaborare una disciplina univoca e intellegibile in materia di “vittime”, preferendo normative attagliate ai casi specifici, e che richiedono il continuo intervento della magistratura, invece di esaminare e disciplinare in modo organico una materia così delicata.

Nadia Fratter, psicoterapeuta e responsabile per il Triveneto di Aigesfos (Associazione Italiana per la Gestione dello Stress nelle Forze del’Ordine e del Soccorso) ha poi esposto i risultati di un importante seminario, “incidente critico per operatori delle forze dell’ordine e del soccorso”, tenutosi in provincia di Venezia lo scorso mese, con l’intervento finanche di Roger Solomon, fautore dell’EMDR ed esperto in materia di trauma, lutto e dissociazione. La partecipazione dei familiari nei tre giorni di lavori, la creazione di un clima di vicinanza e la condivisione tra pari, ha favorito la libertà ad aprirsi degli operatori esaminati, con esiti particolarmente proficui.

L’EMDR, infine, conquista il centro della scena con l’intervento di Stefania Sacchezin, psicologa e formatore EMDR II Livello di EMDR Italia, associazione che vanta oltre 12000 psicologi attivi su tutto il territorio nazionale. La gestione dell’emergenza espone a situazioni caratterizzate da grande sofferenza individuale e/o collettiva che possono portare a destabilizzare l’equilibrio psico-fisico, indispensabile per un operatore a cui è richiesta una particolare prontezza; tale sofferenza può indurre a fenomeni riconducibili all’ambito dei disturbi correlati alla traumatizzazione vicaria. Così i militari si trovano a gestire momenti rappresentati dalla comunicazione di decessi improvvisi, operazioni complesse, scontri a fuoco. Ciononostante nel percorso di formazione è dato pochissimo spazio allo sviluppo di competenze specifiche riguardo alla psicotraumatologia e ancor meno alla presenza di azioni di supporto specifiche. La Sacchezin ha mostrato, quasi in modo inconfutabile, com’è possibile porre rimedio a tutto ciò attraverso la creazione e la gestione del supporto con EMDR.

La chiusura dell’evento richiedeva un contributo umano ed empirico che rasentasse l’unicità. Cosi Goldman Ward Jr, ex Warrant Officer della Us Aviation, veterano del Vietnam, non ha deluso le attese, anzi. Un soldato dal cuore grande e dalla voce autoritaria che ha deciso, senza filtri, di condividere la sua esperienza con l’obiettivo di dare una speranza a chi ascoltava e far capire, anche al più ottuso, che è inconcepibile il fatto che i militari italiani, al rientro dai teatri di operazione, non siano sottoposti ad un debriefing/defusing prima del reinserimento nella società. A tal proposito, si è offerto testimone di qualunque altro incontro che il Sindacato vorrà organizzare sul tema in argomento.

Applausi, abbracci, qualche lacrima… e foto di rito: si è concluso così un pomeriggio carico di emozioni che ha sicuramente lasciato un segno indelebile a chiunque vi abbia preso parte.

La tutela del Personale e delle Vittime – 16 Novembre 2019, Verona.

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