Nell’ambito dei lavori in Commissione 1^ Affari costituzionali e 3^ Esteri e difesa del Senato, in sede di discussione del disegno di legge recante “Misure in materia di ordinamento, organizzazione e funzionamento delle Forze di polizia, delle Forze armate nonché del Corpo nazionale dei vigili del fuoco“, ossia in riferimento all’A.S. 1053, è stato in questi giorni approvato un ordine del giorno che impegna il Governo “a valutare la possibilità di adottare disposizioni volte a prevedere un’aliquota minima di imposta regionale per tutto il personale delle Forze di polizia e delle Forze armate, a prescindere dalla Regione in cui svolge il servizio.”
In virtù della specificità del comparto, un provvedimento di questo tipo prende di petto la problematica della disparità di trattamento dei colleghi impiegati in Regioni diverse per esigenze di servizio e non per scelta, che pagano addizionali regionali più alte o più basse rispetto ad altri colleghi sulla base delle relative aliquote regionali, considerando la diversa spesa per affitti e trasporti per raggiungere il luogo di lavoro tra le stesse Regioni a parità di stipendio.
Il SAM IN PRIMA LINEA PER CONCRETIZZARE LA SPECIFICITÀ MILITARE
Non possiamo che prendere atto che tale impegno è in linea con quanto sostiene dal SAM sin dall’inizio della sua missione e con quanto richiesto per ultimo nella piattaforma contrattuale formalizzata il 7 maggio scorso.
Un militare non sceglie dove fare servizio, ma gli viene ordinato e pertanto deve essere messo nelle condizioni di poter adempiere al suo dovere.
Il SAM, ogni giorno è in prima linea e continuerà, nel merito, a sostenere misure che possano concretizzare una politica dei redditi attagliata alla specificità militare.