19 Giugno 2024

il punto è che giochiamo tutti nella stessa squadra

Abbiamo discusso più volte degli effetti negativi derivanti da politiche inadeguate in materia di volumi organici e investimenti sulla Difesa, e come queste influenzino quotidianamente il lavoro dei professionisti in uniforme, con ripercussioni pratiche nel quotidiano.

A volte, a causa di circostanze contingenti, alcuni aspetti che sembrano ovvi possono non esserlo affatto.

In un noto reparto del Friuli Venezia Giulia, durante il rientro da un’attività addestrativa, si sono verificati diversi inconvenienti che hanno compromesso il benessere e potenzialmente la sicurezza del personale.

Questa situazione rappresentava una ghiotta occasione per qualsiasi sindacato, che avrebbe potuto, sull’onda del populismo, avviare una serie di azioni legittime (per carità) ma che non avrebbero risolto il problema nell’immediato. A cosa serve pubblicare comunicati roboanti e intasare la casella PEC dello Stato Maggiore dell’Esercito, che, nonostante tutta la sua efficienza, in questi casi  non può risolvere il problema tempestivamente?

Oltre al fatto, non meno importante: ma non giochiamo tutti nella stessa squadra? Perché puntare subito il dito?

In questo contesto, l’intervento propositivo del componente del Consiglio Nazionale e Segretario della Sezione Locale, Andrea Marazzi, di supporto a una linea di comando che ha compreso appieno la questione, si è rivelato fondamentale. Non solo ha contribuito a calmare gli animi durante l’attività, ma ha anche facilitato la risoluzione del problema arrivando anche a un compromesso dettato dalla situazione.

È vero, l’attività sindacale deve svolgersi al di fuori del servizio, e la stessa legge 46 ha un limite importante che dovrà essere superato necessariamente. Nulla vieta però di essere, parafrasando il celebre discorso del Presidente Pertini all’indomani della promulgazione della legge di principio sull’ordinamento militare, collaboratori attivi e non semplici esecutori.

I colleghi possono stare tranquilli: le spese sostenute rientrano nel quadro normativo contrattuale e verranno rimborsate.

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