Roma, 06 Luglio 2023
A seguito dell’intervento della Rete Sindacale Militare dello scorso 12 giugno in merito all’ipotesi paventata della chiusura delle Commissioni Medico Ospedaliere (CMO), con conseguente passaggio all’INPS delle pratiche medico legali riguardanti il personale militare, l’Ispettorato Generale della Sanità Militare ha fatto un passo avanti, che sicuramente ci fa ben sperare ma non risolve di fatto il problema.
Con la circolare emanata dal predetto Ispettorato il 3 luglio, in deroga a quanto stabilito dalla circolare 5000 del 2007, si stabilisce che le Commissioni Mediche Ospedaliere (CMO), attualmente congestionate dall’oggettiva carenza organica degli Ufficiali Medici, vengano supportate, nel trattamento delle pratiche medico-legali temporaneamente, fino al 31 dicembre 2024, dagli Ufficiali Medici degli EDR.
Sicuramente ciò è positivo, perché, a nostro avviso, in relazione alla specificità dello strumento militare, una commissione medica fatta di professionisti che non vivono e non conoscono la peculiarità dei diversi campi in cui operano uomini e donne in divisa, avrebbe potuto incontrare difficoltà.
Il problema però rimane.
Infatti questa è una soluzione temporanea che sicuramente agevola le commissioni deputate alla sola valutazione delle idoneità, ma lascia ancora scoperte quelle che si occupano della trattazione delle cause di servizio e delle pensioni privilegiate ordinarie, il cui lavoro è aumentato notevolmente.
Ci sembra che l’unica plausibile soluzione al problema, che va nella direzione di tutelare e fornire maggiore efficienza allo strumento militare in termine di ragionevoli tempistiche di trattazione delle pratiche, resti il potenziamento degli organici degli Ufficiali Medici.
Auspichiamo ancora una volta un autorevole intervento da parte del Ministro della Difesa, Onorevole Guido Crosetto, per una risoluzione definitiva del problema che renda ancora più efficiente la sanità militare, fiore all’occhiello della Difesa.