18 Febbraio 2025

Attività extra professionale: un confronto necessario

Nella giornata di ieri, insieme alla Rete Sindacale Militare, abbiamo richiesto l’avvio di una revisione delle disposizioni relative all’art. 210 del COM, affinché i biologi militari siano inclusi tra le categorie professionali autorizzate a svolgere attività libero-professionali. Questa misura consentirebbe di valorizzare appieno il contributo dei biologi alla tutela della salute pubblica e di garantire un trattamento equo rispetto alle altre professioni sanitarie in ambito militare.

Inoltre, abbiamo sollecitato una rivalutazione dell’intero panorama delle professioni e delle mansioni che si possono svolgere al di fuori del servizio, estendendo tale considerazione a tutto il personale in possesso di elevate competenze tecnico-professionali.

In tale contesto, ad esempio, bisognerebbe includere il personale in possesso di specifici titoli sanitari, ma non del grado previsto dall’A.D., il quale, in subordine all’attività di servizio prioritaria, potrebbe avere la possibilità di svolgere la professione sanitaria per la quale necessita di un continuo aggiornamento.

In aggiunta, si potrebbe riconoscere un miglioramento professionale per orchestrali e musicanti, in considerazione della recente giurisprudenza che considera le attività artistiche, attraverso un’interpretazione estensiva, assimilabili al regime delle arti musicali e riconducibili al concetto di “convegni e seminari” di cui all’art. 53, comma 6, del d.lgs. n. 165/2001. Ciò potrebbe permettere, in subordine all’attività prioritaria di servizio, di poter svolgere tali attività previa comunicazione al reparto.

O anche riconoscere la possibilità di convertire l’abilitazione di istruttore di scuola guida militare.

A tal fine, abbiamo suggerito di prevedere un tavolo di confronto condiviso con le associazioni professionali a carattere sindacale, per giungere a soluzioni di reale vantaggio sia per il personale militare rappresentato sia per l’intero Dicastero della Difesa.

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